Mese mondiale dell’infertilità – Giugno

Mese mondiale dell’infertilità – Giugno

Infertilità – una parola che può terrorizzare alcuni, ma cosa significa esattamente?

Secondo l’OSM, per infertilità s’intende l’impossibilità di concepire dopo 12/24 mesi di regolari rapporti sessuali mirati non protetti. L’ISS sostiene che in Italia circa il 15% delle coppie soffre d’infertilità, e il 10-12% nel resto del mondo.

Questa patologia colpisce l’uomo, la donna, e a volte entrambi (infertilità di coppia). Inoltre c’è anche la possibilità che il problema riguardi proprio l’unione tra una coppia di individui che insieme non riescono a concepire vita.

Le cause dell’infertilità sono molteplici, tra cui fattore tubaricoinfertilità endocrina ovulatoriaendometriosisindrome dell’ovaio policistico

Poiché il mese di giugno è il Mese Mondiale dell’Infertilità, qui a Merci Maman abbiamo deciso di approfondire il discorso con diverse donne della nostra community che hanno deciso di condividere la loro esperienza con questo fenomeno. Per iniziare, abbiamo fatto una chiacchierata con l’adorabile Tara Louise che ci ha raccontato del suo percorso tumultuoso verso la maternità.

Ti presentiamo Tara Louise

Tara Louise, conosciuta su Instagram come @mummataralouise su instagram, è madre di una bambina e sostenitrice della consapevolezza dell’infertilità e baby loss. Avendo lei stessa avuto problemi d’infertilità per la gran parte della sua vita adulta, Tara condivide candidamente il suo viaggio e la sua esperienza sui suoi social media. Rimanete con noi per saperne di più su Tara e sul suo viaggio…

La nostra Intervista sull’Infertilità con Tara

Parlaci del tuo viaggio di maternità?

Nel 2011 ho avuto una bellissima bambina che ora ha 10 anni. Fin dall’età di 16 anni mi è stato detto che, a causa della mia endometriosi, sarebbe stato molto difficile avere figli. Fu una cosa molto difficile da affrontare, perché sapevo fin da piccola che volevo essere madre. Nonostante ciò, mi sento incredibilmente grata di aver potuto portare in grembo mia figlia e di averla fatta nascere sana e salva, nonostante sia stato un viaggio difficile con le acque che si sono rotte in anticipo a 29 settimane. Quando aveva appena un anno ho incontrato il mio attuale marito. Abbiamo parlato fin da subito di provare ad avere un bambino e nel 2016 abbiamo deciso di interrompere tutti i contraccettivi e vedere cosa succedeva.

Quando ti sei resa conto di avere problemi di fertilità?

Credo di aver capito subito che qualcosa non andava. Avevo mestruazioni molto irregolari, a volte anche di 60-70 giorni alla volta! E avevo anche dolori mestruali terribili e forti emorragie. Mi sono quindi rivolta ad un medico, ma non fu un’esperienza positiva ed ero titubante a tornare. Poi a gennaio 2020 ho deciso di insistere di nuovo per ottenere delle risposte. Sono stata mandata da un ginecologo con il quale ho scoperto di avere un utero bicorne. Mi hanno operata a dicembre dello stesso anno.

L’utero bicorne è una malformazione dell’utero che dipende da un’incompleta fusione dei dotti di Müller presenti nell’addome, durante la vita embrionale. In questo modo, l’organo genitale assume la forma di un cuore anziché di una pera rovesciata.

Nel marzo 2021 abbiamo fatto un ciclo di IUI che purtroppo non ha funzionato. Abbiamo quindi iniziato la FIV a giugno. Siamo riusciti a ottenere 9 embrioni e abbiamo fatto 3 trasferimenti finora. Il primo purtroppo è fallito. Il secondo trasferimento si è concluso con un aborto spontaneo a 6 settimane e 5 giorni. Purtroppo anche il terzo si è concluso nello stesso modo a 7 settimane e 1 giorno.

Che impatto ha avuto l’infertilità sulla sua vita quotidiana?

Cerco di non darlo a vedere, ma mentirei se dicessi che non ha nessun impatto. La FIV mi ha insegnato che sono molto più forte di quanto pensassi e che si può fare qualsiasi cosa se ci si impegna. Che ci crediate o no, prima di tutto questo avevo un’enorme fobia per gli aghi. Ora sono in grado di farmi le iniezioni tutti i giorni, a volte più volte al giorno. Mi ha insegnato che sono resiliente, ma è anche molto stressante e c’è sempre qualcosa a cui pensare o da pianificare. Trovo davvero difficile pianificare qualsiasi cosa in anticipo, perché pensiamo sempre ai “se”.

Ci sono gruppi o sistemi di supporto che aiutano a trovare conforto?

Ho trovato in Instagram un enorme sostegno per me. Quando ho iniziato a intraprendere la strada dei trattamenti per la fertilità sembrava impossibile trovare qualcuno “come me”. Mi sentivo così sola e vulnerabile. Da allora ho trovato un’incredibile community di donne a cui posso relazionarmi!

Ci sono anche dei gruppi Facebook fantastici e ne ho anche creato uno io stessa. È un luogo sicuro dove poter confrontarsi e darsi supporto. Si chiama The Infertile Mums Club.

Trovi che ci siano stigmi intorno alla fertilità?

Sicuramente. Tante persone non sono consapevoli dell’impatto dell’infertilità e dei trattamenti per la fertilità; magari ne hanno sentito parlare ma non sanno cosa comporta. Mi è stato detto innumerevoli volte di fare la FIVET, o di adottare, o di avere una madre surrogata. Sono tutti modi incredibili per diventare madre, ma non sono affatto facili. Tutti hanno un proprio percorso e non è così facile.

Non esiste un “perché non…” in nessuna situazione di infertilità. Non basta fare la FIVET, non basta adottare, non basta aspettare e vedere, non basta rilassarsi. Tutto è difficile, tutto può finire con uno strazio e tutto è costoso. Questo tipo di commenti invalida i nostri sentimenti fino all’estremo. L’infertilità è dura, è dolorosa, è solitaria, è un club a cui si è costretti a partecipare senza il proprio permesso o addirittura senza saperlo. E non ci sei dentro, finché non ci sei dentro.

Cosa ti ha ispirata a condividere il tuo percorso di infertilità sui social media?

Ero davvero ingenua quando ho iniziato il trattamento. Avevo visto molte persone che condividevano i risultati incredibili, ma faticavo a trovare qualcuno che condividesse le cose brutte. Il mio obiettivo era quello di abbattere il tabù e iniziare a parlare di qualcosa di cui mi sembrava quasi vietato parlare. Onestamente non credo che l’avrei fatto se non fosse stato per il lockdown, e infatti la National Infertility Awareness Week segna 2 anni da quando ho condiviso il mio primo post su questo argomento.

Parlaci del tuo Fertility Diary!

Ho cercato per anni un semplice diario della fertilità che mi permettesse di annotare ogni ciclo, ma senza la pressione di doverlo compilare ogni giorno. Volevo poter guardare indietro e vedere a che punto ero arrivata con tutto in un unico posto. È qui che è nato “Il diario della fertilità”. È un’agenda semplice e facile da consultare per tutte le date importanti. Se state iniziando a tenere traccia dei vostri cicli, se state assumendo farmaci per indurre l’ovulazione, se state affrontando una IUI o una FIVET, questo diario è per voi. Ho riempito l’agenda di citazioni che vi faranno andare avanti nei giorni più difficili. In pratica, è come un piccolo amico che ti tiene la metà e ti aiuta a superare le montagne russe del tentativo di concepire!

Vogliamo ringraziare di cuore Tara per aver condiviso con noi il suo percorso. Di seguito vi lasciamo alcuni link utili che possono aiutare coloro che stanno lottando contro l’infertilità.

Link utili: