#MyJourney: la maternità a modo tuo

#MyJourney: la maternità a modo tuo

Da famiglie allargate e problemi di infertilità, qui a Merci Maman riconosciamo che ogni viaggio verso la maternità è diverso e merita di essere onorato. Da questa convinzione nasce la nostra campagna annuale intitolata #MyJourney, pensata per celebrare tutti i viaggi verso la maternità nella loro unicità.

Storie di mamme: 5 muse italiane

Qualche blog fa, vi abbiamo raccontato il viaggio delle nostre 5 muse inglesi, che con la loro storia hanno dato il via a questa iniziativa che ci sta particolarmente a cuore. Questa campagna sta facendo il giro d’Europa e qui in Italia abbiamo avuto il piacere di ascoltare la storia di 5 mamme strepitose di cui probabilmente avrai già sentito parlare. Continua a leggere per conoscere 5 donne che con il loro viaggio verso la maternità sono di ispirazione per chi le segue.

Ti presentiamo Giulia, su Instagram @_giulia_lamarca

Giulia Lamarca è una moglie, lavoratrice e neomamma della piccola Sophie. Sul web, Giulia si occupa di creare e divulgare contenuti sull’importanza dell’inclusione avendo lei stessa una disabilità.

Proprio per questo motivo, Giulia ci confessa che rimanere incinta per lei non è stato facile e durante la gravidanza aveva tantissime paure proprio per via della sua disabilità. Inoltre non poter ascoltare delle esperienza simili da altre mamme ha reso il tutto ancora più difficile.

Abbiamo cercato un bimbo per molti anni, poi abbiamo avuto un aborto che è stato davvero duro da superare come coppia e come donna. e poi dopo mesi è arrivata Sophie. i primi mesi sono stati surreali tra la felicità di essere incinta e la paura di poter perdere di nuovo una vita.

GIULIA E LE DIFFICOLTÀ INCONTRATE DURANTE LA GRAVIDANZA

Una delle sfide più grandi con cui Giulia ha fatto i conti, è stato proprio il cambiamento del suo fisico e riuscire ad accettare un corpo che è in continuo cambiamento e che vedi quasi non essere più tuo. Confessa di essersi vergognata a mettersi in costume.

Credo che la maternità sia più difficile in gravidanza che dopo, almeno per me è stato così. una volta che ho conosciuto mia figlia è stato tutto più naturale e semplice. 

Conosci Evelina, nota anche come @evil9225

A seguire abbiamo Evelina, una giovane mamma di 29 anni che ha 2 bambini che hanno solo 15 mesi di differenza. Ci racconta infatti che ha sempre desiderato essere madre, sin da quando era piccola e così è stato.

Seppur la voglia di maternità sia sempre stata forte, essere madre non è poi sempre facile e se c’è una parola con la quale Evelina riassumerebbe il suo viaggio verso la maternità questa sarebbe ‘fatica’.

Avere due bimbi con così poca differenza è molto impegnativo, ma basta un loro abbraccio o una carezza e tutta la fatica si appaga.

L’ASPETTO PIÙ IMPEGNATIVO E GRATIFICANTE DELL’ESSERE MADRE SECONDO EVELINA

Anche se essere madri è una sfida enorme, Evelina apprezza comunque tutto il tempo che condivide con i suoi figli e si gode i suoi momenti divertenti con loro.

Conosci Mamma Angie, su Instagram @angie_cozzolino

Tra le nostre muse abbiamo la fantastica Mamma Angie, mamma di 4, che ci emoziona con il suo viaggio di maternità. Mamma Angie si definisce come una mamma divisa tra cielo e terra perché la sua prima figlia Karol, a seguito di una malattia rara, è venuta a mancare all’età di 2 anni.

La gravidanza la definisce come un ‘dono’ in quanto a differenza di molte donne per cui è stato semplice rimanere incinta ed avere figli, per Angie è stata una prova molto dura.

Prima di sposarmi dicevo a mio marito che mi sarebbe piaciuto arrivare anche incinta sull’altare perché era un mio desiderio vedere coronata questa famiglia. Ho avuto una gravidanza extrauterina, quindi mi è stata asportata una tuba; avevo 24 anni ed è stato un colpo perché ho sofferto proprio tanto, sia fisicamente che mentalmente perché io quella gravidanza la desideravo veramente tanto.

ANGIE E LA SUA PRIMA GRAVIDANZA

A seguito di questo primo tentativo, Angie ci riprova e da vita a Karol. Purtroppo la sua piccola primogenita nasce prematura e passa un anno in terapia intensiva. Nel frattempo Angie rimane incinta di nuovo, questa volta del suo maschietto Gabriel. Non è affatto semplice giostrarsi tra i due figli, e dopo quasi due mesi dalla nascita del secondogenito, Karol viene a mancare per problemi di salute.

Le gravidanze successive sono state relativamente più leggere, prima nasce Cloe, poi arriva Lucas Nathan e, dopo 4 parti cesarei e gravidanze a dura prova, Angie decide di non avere più figli.

Essere mamma è un lavoro a 360 gradi e nonostante gli alti e bassi, Angie ha imparato ad amare senza limiti, in un modo così grande che non è paragonabile a nessuno.

Èproprio gratificante guardarli crescere, è come se una parte di te sia uscita fuori dal tuo corpo e il tuo corpo sarà sempre diviso con un’altra persona, nel mio caso 4 persone, i miei figli.

ESSERE MAMMA SECONDO ANGIE

Dall’account @ildiariodiunamammarara, Andreea

Andreea è una mamma di tre splendide creature. La chiamano tutti mamma rara perché la sua primogenita è affetta da una malattia rarissima neurodegenerativa.

Quando una donna diventa mamma la sua vita cambia e per Andreea non è stato da meno. Aumentano le emozioni, la responsabilità, l’amore, le preoccupazioni e anche le percezioni, ma allo stesso tempo l’amore cresce e diventa assoluto.

L’aspetto più gratificante è sentirsi amati dai propri figli con questo amore puro, assoluto ed infinito. Quello impegnativo sta nell’impotenza, di vedere la propria figlia spegnersi lentamente e non poter fare nulla.

Andreea riassume la sua maternità con la parola ‘grata’, grata per essere stata scelta dai suoi figli. Ci racconta che la maternità le ha insegnato sopratutto a non arrendersi mai, in qualunque situazione si trovi, ma anzi, di rimboccarsi le maniche e darsi da fare, perché piangersi addosso non serve a nulla!

E con queste parole super decise e difficile non farsi travolgere dalla forza e il coraggio di Andreea.

Direttamente dalla Savana, ti presentiamo Gaia nota anche come @siankiki

Ultima, ma non per importanza, ti presentiamo Gaia, una giovane mamma di ventinove anni, nata in Colombia, cresciuta in Italia e che da quasi dieci anni vive in Kenya con il marito Ntoyiai e la loro figlia Lily Rose Naresiai. Non finisce qui, Gaia infatti vive nella savana ai piedi del monte Kilimanjaro insieme ad una comunità maasai.

Se la sua è una storia alquanto atipica, non possiamo che crederle quando ci dice che sua figlia è una bambina alquanto peculiare:

Un po’ credo sia nata con questo tipo di carisma; e un po’ credo che l’ambiente in cui sta crescendo – la savana – sia un costante stimolo per la sua crescita.

GAIA CI RACCONTA DI NARESIAI

Com’è stato il suo viaggio verso la maternità? Essendo stata lei stessa adottata, Gaia confessa che diventare madre biologica non è stato semplice.

La ferita che l’abbandono lascia è molto profonda e durante la gravidanza ho vissuto molti momenti emotivamente difficili.Temevo che diventare mamma avrebbe fatto riemergere ferite, insicurezze e paure che per tutta la vita avevo cercato di combattere. Mi sbagliavo. Diventare mamma, infatti, è stata la cosa più semplice e naturale che mi sia mai accaduta.

Il suo Journey verso la maternità ce lo racconta come un episodio un po’ caotico, data la nascita prematura della figlia. Tuttavia, come nelle favole più belle, tutto è andato per il meglio e usa la parola ‘cambiamento’ per descrivere la sua esperienza da madre.

Raccontaci il tuo Journey verso la maternità!

Anche se queste donne hanno delle storie incredibili, ogni giorno ci uniamo a tutte le donne, le madri e le figure materne della nostra community per celebrare le loro esperienze da madri. Vogliamo continuare il nostro viaggio e sentire da voi, la nostra comunità Merci Maman, la vostra esperienza personale, fatta di alti e i bassi, momenti belli e momenti difficili. Perché la maternità è un’esperienza unica, ed è fatta a modo tuo.

Indipendentemente da dove ti trovi nel tuo viaggio personale, #MyJourney è una campagna inclusiva pensata per festeggiare te! Unisciti a noi e condividi la tuo viaggio condividendo la tua storia e taggandoci su Instagram. Non vediamo l’ora di leggerti!